ORTODONZIA
L’ortodonzia si occupa dell’allineamento e riposizionamento dei denti. Utilizziamo tecnologie avanzate per un migliore risultato estetico e funzionale.
TERAPIA ORTODONTICA
1. PRIMA VISITA
Durante l’esame iniziale il nostro ortodontista vi presenta il vostro problema, le possibili soluzioni e le alternative.
2. SECONDA VISITA
Nella seconda visita viene rilevata l`impronta e dopo un’analisi dettagliata della vostra radiografia, vi proporremo un piano dettagliato del trattamento ortodontico assieme al calcolo dei costi.
3.INIZIO DELLA TERAPIA ORTODONTICA
Dopo aver accettato l’offerta, iniziamo la terapia ortodontica.
LA DURATA DELLA TERAPIA dipende dal tipo di anomalie, nonché del tipo di apparecchio ortodontico usato in terapia, di solito è un periodo di 18 +/- 6 mesi.
CONTROLLO Durante il trattamento è importante avere controlli regolari dall`ortodontista. La frequenza viene determinata dall’ortodontista, di solito ogni 6 – 10 settimane.
4. FINE DELLA TERAPIA E LA PRESERVAZIONE
Dopo del trattamento ortodontico i denti tendono a ritornare nella posizione in cui erano prima del trattamento, per cui è molto importante portare il reteiner.
TERAPIA ORTODONTICA
1. PRIMA VISITA
Durante l’esame iniziale il nostro ortodontista vi presenta il vostro problema, le possibili soluzioni e le alternative.
2. SECONDA VISITA
Nella seconda visita viene rilevata l`impronta e dopo un’analisi dettagliata della vostra radiografia, vi proporremo un piano dettagliato del trattamento ortodontico assieme al calcolo dei costi.
3.INIZIO DELLA TERAPIA ORTODONTICA
Dopo aver accettato l’offerta, iniziamo la terapia ortodontica.
LA DURATA DELLA TERAPIA dipende dal tipo di anomalie, nonché del tipo di apparecchio ortodontico usato in terapia, di solito è un periodo di 18 +/- 6 mesi.
CONTROLLO Durante il trattamento è importante avere controlli regolari dall`ortodontista. La frequenza viene determinata dall’ortodontista, di solito ogni 6 – 10 settimane.
4. FINE DELLA TERAPIA E LA PRESERVAZIONE
Dopo del trattamento ortodontico i denti tendono a ritornare nella posizione in cui erano prima del trattamento, per cui è molto importante portare il reteiner.
PARODONTITE
La malattia parodontale è una patologia che riguarda i tessuti di sostegno del dente: la gengiva, il legamento parodontale, il cemento radicolare e l’osso alveolare. Nel linguaggio comune è talvolta ancora in uso il termine analogo di “piorrea”, da tempo abbandonato in ambito medico. Esistono diverse forme di malattia parodontale che si differenziano per le cause, l’estensione e la gravità. Solitamente lo stato iniziale di questa patologia è la gengivite che sfocia poi in parodontite.
La parodontite risulta essere un’infezione vera e propria dei tessuti parodontali ovvero di tutte le strutture di sostegno del dente quali l’alveolo osseo, il legamento e le gengive. Questo tipo di patologia può determinare l’allontanamento dal dente di tutti i suoi tessuti circostanti fino, nei casi più gravi, ad ottenere mobilità e perdita dentale. I sintomi possono manifestarsi con ascessi, sanguinamenti, pus e formazione di “tasche parodontali” dove si annidano i batteri che aggravano la patologia e possono, talvolta, determinare anche “alito cattivo”.
Quali sono le cause?
Sono malattie infiammatorie ad eziologia batterica che colpiscono prevalentemente soggetti predisposti; in questi pazienti, se non si ha un’ottima igene orale, l’accumulo di placca batterica è in grado di attaccare i tessuti parodontali danneggiandoli ed indebolendo così il sostegno dell’elemento dentale.
Va ricordato che in presenza di affollamento dei denti, essendo la detersione con lo spazzolino meno efficace, si può andare incontro con maggiore facilità alla formazione di tartaro sopra e sottogengiva. Inoltre, le abitudini viziate, quali tra tutte il fumo, possono peggiorare il quadro clinico.
Si ricorda poi che lo stress (che indebolisce le difese immunitarie), la gravidanza e alcune patologie (ad esempio il diabete con glicemia alta, le infezioni da HIV, alcune poliartriti su base immunitaria, radio e chemioterapie, ecc.) accelerano l’avanzamento di questa patologia.
Che cosa si intende per sondaggio parodontale?
Serve a diagnosticare e quantificare la perdita dei tessuti di supporto del dente causata dai batteri e a rilevare la presenza di manifestazioni infettive e infiammatorie degli stessi, tipiche della malattia parodontale (sanguinamento, pus).
Si effettua con uno strumento manuale millimetrato (sonda parodontale) che viene fatto scorrere lungo tutta la circonferenza di ogni elemento dentale. Tale esame clinico viene completato dalla rilevazione del grado di mobilità di ogni dente. Il “sondaggio parodontale” è quindi utile a diagnosticare quadri di Parodontite di diversa gravità.
La malattia parodontale può essere associata ad altre patologie?
La malattia parodontale non è sempre associata ad altre patologie, è stato visto però che è spesso correlata con le lesioni dei vasi sanguigni indotte dall’arterosclerosi e quindi con le malattie cardiovascolari che ne derivano. Inoltre si è visto che nei soggetti diabetici la terapia parodontale, probabilmente, contribuisce al raggiungimento di un miglior controllo della glicemia e che la malattia parodontale svolge un ruolo aspecifico in eventi negativi associati alla gravidanza (es. parto pretermine e/o nascita di bambini sottopeso).
La parodontite risulta essere un’infezione vera e propria dei tessuti parodontali ovvero di tutte le strutture di sostegno del dente quali l’alveolo osseo, il legamento e le gengive. Questo tipo di patologia può determinare l’allontanamento dal dente di tutti i suoi tessuti circostanti fino, nei casi più gravi, ad ottenere mobilità e perdita dentale. I sintomi possono manifestarsi con ascessi, sanguinamenti, pus e formazione di “tasche parodontali” dove si annidano i batteri che aggravano la patologia e possono, talvolta, determinare anche “alito cattivo”.
Quali sono le cause?
Sono malattie infiammatorie ad eziologia batterica che colpiscono prevalentemente soggetti predisposti; in questi pazienti, se non si ha un’ottima igene orale, l’accumulo di placca batterica è in grado di attaccare i tessuti parodontali danneggiandoli ed indebolendo così il sostegno dell’elemento dentale.
Va ricordato che in presenza di affollamento dei denti, essendo la detersione con lo spazzolino meno efficace, si può andare incontro con maggiore facilità alla formazione di tartaro sopra e sottogengiva. Inoltre, le abitudini viziate, quali tra tutte il fumo, possono peggiorare il quadro clinico.
Si ricorda poi che lo stress (che indebolisce le difese immunitarie), la gravidanza e alcune patologie (ad esempio il diabete con glicemia alta, le infezioni da HIV, alcune poliartriti su base immunitaria, radio e chemioterapie, ecc.) accelerano l’avanzamento di questa patologia.
Che cosa si intende per sondaggio parodontale?
Serve a diagnosticare e quantificare la perdita dei tessuti di supporto del dente causata dai batteri e a rilevare la presenza di manifestazioni infettive e infiammatorie degli stessi, tipiche della malattia parodontale (sanguinamento, pus).
Si effettua con uno strumento manuale millimetrato (sonda parodontale) che viene fatto scorrere lungo tutta la circonferenza di ogni elemento dentale. Tale esame clinico viene completato dalla rilevazione del grado di mobilità di ogni dente. Il “sondaggio parodontale” è quindi utile a diagnosticare quadri di Parodontite di diversa gravità.
La malattia parodontale può essere associata ad altre patologie?
La malattia parodontale non è sempre associata ad altre patologie, è stato visto però che è spesso correlata con le lesioni dei vasi sanguigni indotte dall’arterosclerosi e quindi con le malattie cardiovascolari che ne derivano. Inoltre si è visto che nei soggetti diabetici la terapia parodontale, probabilmente, contribuisce al raggiungimento di un miglior controllo della glicemia e che la malattia parodontale svolge un ruolo aspecifico in eventi negativi associati alla gravidanza (es. parto pretermine e/o nascita di bambini sottopeso).
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Cambierieva 2
51000 Fiume – Croazia
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